Una storia tramandata da generazioni
Denis e Valeria con la propria professionalità
realizzano il sogno di tanti clienti che ottengono
per la propria vita veri e propri momenti di relax,
dove poter riposare e sognare accarezzati da dolci materassi.
Li chiamano gli angeli del riposo
e a loro e alle loro famiglie è dedicato questo progetto
che trovano in noi i migliori
ed entusiasti estimatori di queste creazioni,
con entusiasmo per sostenerli e proclamarli
i signori della notte, perché con le irresistibili emozioni
che riescono a dare, hanno negli anni trasformato
il momento del riposo in un mitico periodo dedicato al piacere.
Valeria Frasson
La famiglia Frasson è nata e vive nel centro dell’Italia, in un luogo famoso per le opere d’arte, per i propri grandi architetti come il Palladio, tra le province di Padova, Venezia e Rovigo. Quindi trova nei predecessori un terreno fertile dove affermare i propri lavori e la propria voglia di creare.
Denis Frasson
Con la freschezza dell’innovazione, idee vincenti, grande studio dell’ergonomia e soluzioni all’avanguardia, l’azienda decolla in un’ascesa senza paragoni che lascia solo spazio ai complimenti dei concorrenti che hanno chiuso e si sono messi da parte.
La storia di una grande famiglia
Antica ed illustre famiglia, di chiara ed avita virtù, detta Frasson o Frassoni, originaria di Ferrara, protagonisti, nel corso dei secoli, in diverse regioni d’Italia, con insediamenti più cospicui in territorio veneto e lombardo. L’origine di tal cognominizzazione, al dir di autorevoli genealogisti, andrebbe ricercata, tramite accrescitivi, nel nome medievale “Frassus”, appartenuto, probabilmente, ad un, oggi ignoto, capostipite. Nobilitata dagli Estensi, tal famiglia sempre si distinse per alleanze contratte e per uomini di merito. Tra i personaggi che, maggiormente, diedero lustro al casato, senza nulla levar al valore degli omessi, ricordiamo: Signor Capitano Giambattista, residente in Monzone, la cui moglie fondò il Beneficio di San Pellegrino, detto anche di Sant’Antonio, a rogito del Notaro e Cancelliere Vescovile FIlippo Condulmieri, in data 4 Febbraio 1632, su cui la famiglia ebbe il giuspatronato attivo, sino al 1682; Saverio, dottore in “utroque jure”, vivente in Ferrara, nel 1656; Cesare, bisnonno del celebre storico, che già nel 1654, era proprietario dell’omonimo Palazzo in Finale; Melchiorre, notaio e saggista, vivente nel 1679; Luigi, proprietario terriero veneto, fiorente nel 1702; Cesare, celeberrimo storico finalese, autore dell’opera “Memorie del Finale di Lombardia”, pubblicato a Finale, il 15 luglio 1778.
Luigi, illustre storico del secolo XVIII, il quale scrisse le “Memorie del Finale di Modena”; D. Giovanni, parroco legittimo della diocesi di Ferrara, nel 1798; Spirito, martire della libertà italiana, sottotenente dei volontari di Garibaldi. Da una analisi cromatica e simbolica dello stemma, possiamo, infine, ricavare alcune importanti informazioni sulle virtù associate a tal cognome. L’azzurro essendo il colore del cielo, rappresenta la gloria, la virtù e la fermezza incorruttibile; il frassino, oltre a richiamare foneticamente il cognome della famiglia, è assunto come simbolo di padronanza assoluta per la sua capacità, si dice, di elevarsi potente sino a sacrificare tutti gli alberi che gli stanno dattorno, con la sola eccezione dell’olmo; la colomba, il cui smalto particolare è l’argento, simboleggia l’amor casto e puro, la pace coniugale, la fecondità, l’animo semplice e benigno, la gratitudine, la clemenza e la dolcezza; l’olivo è simbolo di pace, vittoria, fama e gloria immortale. I cognomi di cotal risonanza, senza dubbio alcuno, rendono decoro non solo alle famiglie ma anche alle città che li hanno accolti; pare siano, infatti, molto riguardevoli i soggetti viventi di questa famiglia che, con tanto decoro, sostentano questo nobile cognome, che ha avuto vari soggetti illustri.
ricerca araldica e stemmi realizzata da Heraldrys Institute of Rome